Quando si parla di austerità, in politica economica, si fa riferimento a una politica di bilancio restrittiva che si manifesta con i tagli alle spese pubbliche. L’obiettivo è quello di ridurre un eventuale deficit pubblico, per ripristinare così un equilibrio a livello di bilancio statale.
Descrizione e caratteristiche delle politiche di austerità
Le politiche economiche di austerity sono divise in base alla loro definizione di “misure di austerità”. Possono includere diversi provvedimenti: tra questi citiamo l’ottimizzazione dei servizi, l’aumento della pressione fiscale, la riduzione delle spese e la stretta sulle pensioni. Ogni scelta e i risultati dei provvedimenti servono al governo per dimostrare alle agenzie rating e ai creditori la disciplina fiscale dello Stato. E’ un metodo per portare il gettito fiscale a un valore più vicino rispetto a quello della spesa pubblica.
La spesa pubblica contribuisce in modo diretto sul PIL (prodotto interno lordo); è presto detto che la riduzione della spesa ha come effetto collaterale un possibile squilibrio tra debito e PIL. Un chiaro esempio dell’utilizzo dell’austerity è stata la grande recessione nell’Eurozona, con molti Paesi dell’UE a rischio default. Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia hanno adottato misure di austerità importanti. E il risultato? La disoccupazione è salita a livelli alti, il rapporto da PIL e debito è aumentato pur registrano la riduzione del deficit di bilancio. Gli effetti dell’austerità si percepiscono nel tempo e diventano più stabili sul fronte economico.
I fenomeni che sono legati all’austerity sono:
- Crollo o aumento dei prezzi;
- La disoccupazione;
- Recessione;
- Riduzione dei consumi.
L’utilizzo delle politiche dell’austerity
Perché si usano e si prendono in considerazione le misure di austerità? E’ una scelta compiuta quando le banche e gli investitori non hanno più fiducia nei confronti di un governo che fatica a risanare i propri debiti. Le misure di austerità possono far affidamento sulla classe più facoltosa di creditori, che vogliono puntare sulla maggiore possibilità di recuperare l’investimento e sulla bassa inflazione.
L’austerità, come fonte di ripresa economica, può essere rallentata da una serie di elementi e fattori, come le reazioni a catena che si possono scatenare.
All’interno di ogni sistema economico, ciò che spende un consumatore provoca il guadagno di un altro. Qualora le misure assunte dal governo (tra tagli spese e aumento delle tasse, per esempio) puntino su un effetto di risparmio e non di spesa, automaticamente i cittadini saranno più poveri, perché va a calare la liquidità generale. In quel caso scatta una trappola economica che mette in mostra gli errori pratici dell’austerità.